In principio vi fu “Biancaneve e i sette nani”, il primo lungometraggio di animazione in grado di rivaleggiare il cinema classico. È un’impresa storica che Walt Disney realizzò pensando già al futuro, con altri film pronti a essere realizzati grazie all’uso delle migliori tecnologie del settore. Fra questi rientra “La carica dei 101”, realizzato in modo innovativo utilizzando lucidi fotocopiati anziché i disegni di ogni fotogramma.
“Chi ha incastrato Roger Rabbit?” è uno di quei film che ha catturato l’immaginario di più generazioni. Mescolando sapientemente animazione e live action, la pellicola esce alla fine degli anni ’80, in un periodo in cui il pubblico sembra aver perso interesse per i cartoni animati. L’esperimento è notevole perché si avvale di un cast di personaggi d’eccezione, provenienti dai più disparati studi di animazione.
“La città incantata” è il bellissimo lungometraggio d’animazione di Hayao Miyazaki vincitore del festival di Berlino nel 2002 e dell’Oscar come miglior film del suo genere nel 2003. Consacra definitivamente l’immaginario culturale giapponese in occidente.
A rivoluzionare il genere a metà degli anni ’90 è “Toy Story”: realizzato dalla Pixar in computer grafica, incanta ragazzini e adulti di tutto il mondo con una narrazione sofisticata e delle immagini virtuali che indicano la strada da seguire per concepire in modo nuovo l’animazione.
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